Primo Levi “…cosi’ sei pulito”…

Nel 2013, la collezione privata degli oggetti originali dal complesso di Auschwitz, di cui si prende cura la „FUNDACJA POBLISKIE MIEJSCA PAMIĘCI” (Fondazione della Memoria dei luoghi collegati ad Auschwitz-Birkenau), si e’ arricchita di una parte della costruzione originale della baracca di legno adibita a lavatoio del KL Auschwitz III – Monowitz. Di questa baracca, si e’ conservata solo una meta’ ed e’ stata ritrovata nel luogo originale dove fu costruita nel 1942. Le condizioni sono pessime in quanto per oltre 70 anni non sono stati fatti interventi conservativi. Nella baracca si sono conservate  le scritte originali in lingua tedesca.

Foto by http://auschwitz-podobozy.org/en/

Dopo un lungo processo di smontaggio dal luogo di ritrovamento (oggi terreno privato) e’ stata trasferita in luogo sicuro  in uno dei magazzini della Fondazione.  Attualmente e’ in attesa dei lavori conservativi.

L’originalità di questa baracca e’ descritta nel libro “Se questo e’ un uomo” del famoso scrittore Primo Levi, ingegnere chimico ed ex prigioniero del KL Monowitz numero 174517.

Un frammento dal libro di Primo Levi  “Se questo e’ un uomo” descrive l’edificio:

…”Il lavatoio e’ un locale poco invitante. E’ male illuminato, pieno di correnti d’aria, e il pavimento di mattoni e’ coperto da uno strato di fanchiglia; l’acqua non e’ potabile, ha un odore disgustoso e spesso manca per molte ore. Le pareti sono decorate da curiosi affreschi didascalici: vi si vede ad esempio lo Haftling buono, effigiato nudo fino alla cintola, in atto di insaponarsi diligentemente il cranio ben tosato e roseo, e lo Haftling cattivo, dal naso fortemente semitico e dal colorito verdastro, il quale, tutto infagottato negli abiti vistosamente macchiati, e col berretto in testa, immerge cautamente un dito nell’acqua del lavandino. Sotto al primo sta scritto: „So bist du rein” („cosi sei pulito” – nota: l’autore ricordava erroneamente la parola bist, l’originale è la parola wirst )

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 e sotto il secondo: „ So gehst du rein” ( „Cosi vai in rovina” – nota: oggi di questa scritta si sono conservate solo le tre lettere finali della frase Ein);

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e in basso, in dubbio francese ma in caratteri gotici:   “a proprete, c’est la sante”. Sulla parete opposta campeggia un enorme pidocchio bianco rosso e nero, con la scritta: „ Eine Laus, dein Tod” („Un pidocchio e’ la tua morte”) e il ditico ispirato:

Nach dem Abort, vor dem Essem
Hande waschen, nicht vergessen

(Dopo la latrina, prima di mangiare

Lavati le mani, non ti dimenticare )

Primo Levi „Se questo e’ un uomo”

Ad oggi, dei disegni e delle iscrizioni narrate da Primo Levi sono state ritrovate la scritta „So wirst du rein”, le tre lettere finali „ein” della seconda frase e sulla trave del soffitto della baracca una frase scritta in lettere gotiche, non ricordata e descritta nel libro da Primo Levi.  Non si e’ a conoscenza di cosa sia accaduto ai „curiosi affreschi didascalici”.

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Nel mese di giugno del 2013 si e’ presentato al Museo Statale di Auschwitz-Birkenau Olivier Holt figlio del famoso scenografo cinematografico e pittore Willy Holt, che ha raccontato la storia di suo padre, prigioniero nel KL Monowitz.

Willy Holt fu deportato da Drancy nel mese di febbraio del 1944 e registrato ad Auschwitz con il numero 173286. Dopo un mese fu trasferito al KL Monowitz dove fu impiegato come pittore e grafico. Probabilmente è lui l’autore delle iscrizioni e disegni della baracca lavatoio.

La parte originale della baracca con la scritta „So wirst du rein” e’ visibile presso la mostra curata dalla Fondazione  dal titolo „IG Farben Werk Auschwitz” in via Męczeństwa Narodów 14 Brzezinka presso il parcheggio del centro di accoglienza turistica di Auschwitz II -Birkenau. Per prenotazioni anche in lingua italiana si puo’ contattare direttamente la Fondazione nei recapiti indicati sul sito oppure per eventuali ulteriori informazioni me all’indirizzo del blog.

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