1.300.000 deportati nel Campo di Auschwitz, 1.100.000 uccisi; 6.000.000 di Ebrei uccisi per mano nazista… questo sentiamo quando si parla di Shoah.
Non numeri, ma persone che come noi avevano un nome e cognome. Di molti non si conoscono piu’ nemmeno quelli. Scomparsi per sempre.
Intere famiglie e comunita’ furono cancellate dalla mano assassina nazista e quindi nessuno potra’ mai dire: manca questa persona oppure quella.
Lo sappiamo – OGNI PERSONA HA IL SUO NOME.
Nel blocco 27 del Campo di Auschwitz I e’ presente un libro di alcuni metri con circa 4 milioni di nomi e cognomi.
Quante storie, vite, sogni e progetti racchiusi in quelle pagine e in quei pochi metri. Leggerli tutti puo’ sembrare o forse lo e’ impossibile ma ognuno di loro meriterebbe di essere ricordato con il suo nome e cognome.
Oggi, durante la visita ho raccontato e abbiamo ricordato alcuni di loro:
Irina Di Veroli (nonna Rina), Fatina Sed, Settimia Spizzichino con la sorella Giuditta, Servadio Moscato (zi Moro), Raimondo Di Neris, Piero Terracina, Shlomo Venezia, Leone Di Veroli, Rubino Romeo Salmoni, Ida Marcheria, Primo Levi, Liana Millu, Arminio Wachsberger, Lilly Jacob, Andra Bucci, Tatiana Bucci, Sami Modiano, Alberto Sed, Lello di Segni, Ewa Mozez Kor, Ginette Kolinka e anche tutti coloro che scesi dal treno immediatamente furono inviati alle camere a gas ed uccisi. I „Sommersi”.
„OGNI PERSONA HA IL SUO NOME”