O voi che sapete
sapevate che la fame fa luccicare gli occhi
che la sete li offuscaO voi che sapete
sapevate che si può vedere sua madre morta
e restare senza lacrimeO voi che sapete
sapevate che al mattino si vuole morire
che alla sera si ha pauraO voi che sapete
sapevate che un giorno è più di un anno
un minuto più di una vitaO voi che sapete
sapevate che le gambe sono più vulnerabili degli occhi
i nervi più duri delle ossa
il cuore più solido dell’acciaiosapevate che le pietre del camino non piangono
che c’è una sola parola per lo spavento
una sola parola per l’angosciasapevate che la sofferenza non ha limiti
l’orrore non ha frontiereLo sapevate
voi che sapete
Charlotte Delbo „ Nessuno di noi ritornerà. Auschwitz e dopo”. Vol. 1
Editore: Il Filo di Arianna
Charlotte Delbo, fu arrestata nel marzo del 1942 dai tedeschi insieme al marito che venne fucilato subito dopo la cattura. Lei, dopo un breve periodo in carcere, il 23 gennaio 1943 venne deportata con altre 229 donne prima ad Auschwitz-Birkenau e poi a Ravensbrück. Attraverso le sue opere ha lasciato una grande testimonianza di vita e di resistenza.